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12.03.2024

A caccia di tesori

Anche HANSA-FLEX contribuisce al buon funzionamento delle operazioni di riciclaggio, perché i pesanti macchinari che le gestiscono – dalle pale gommate al trituratore – funzionano con un complesso sistema idraulico.

  • Ingegneria

Impianti hi-fi, computer, telefoni: i simboli della nostra era elettronica sono ammassati sul sito di Electrocycling GmbH a Goslar. Le operazioni dell’azienda rappresentano una caccia al tesoro, perché tutti questi rottami contengono preziose materie prime. Queste vengono estratte con un processo sofisticato e lavorate per essere riutilizzate. Anche HANSA-FLEX contribuisce al buon funzionamento delle operazioni di riciclaggio, perché i pesanti macchinari che le gestiscono – dalle pale gommate al trituratore – funzionano con un complesso sistema idraulico.

 

Il rumore è assordante quando, sospesa al braccio di un escavatore, una pinza meccanica scava in un mucchio di rifiuti elettronici. Poi lascia precipitare i vari apparecchi su un nastro trasportatore. I giunti del braccio e i denti del grabber sono mossi idraulicamente. “La pressione nei tubi flessibili di questo macchinario per impieghi gravosi può raggiungere i 400 bar”, riferisce Thomas Henze, direttore di fabbrica di Electrocycling. “È qui che la qualità è essenziale”. Non sorprende quindi che l’azienda si affidi a HANSA-FLEX come partner idraulico da oltre 12 anni.

Recupero di materie prime preziose

Il primo passo consiste nel separare i rifiuti elettronici in materiali che contengono sostanze nocive e in quelli che non le contengono. Il piombo dei tubi dei vecchi televisori deve essere smaltito separatamente, così come il mercurio dei relè o i PCB dei condensatori. Prima del processo di riciclaggio vero e proprio, anche l’olio o le batterie devono essere rimossi per evitare che possano contaminare l’ambiente. È stata proprio la tutela dell’ambiente l’idea alla base della fondazione di Electrocycling GmbH. All’inizio degli anni Novanta Deutsche Telekom era alla ricerca di un modo per riciclare i vecchi telefoni e le apparecchiature di connessione. Fondò quindi la società come joint venture con altri partner, tra cui Preussag AG con la sua esperienza nel settore minerario. Sulla base dell’esperienza di Preussag nella tecnologia mineraria, è stato sviluppato un metodo efficiente per il recupero di materie prime preziose dai rottami elettronici. Con una forza lavoro di 180 persone, Electrocycling tratta oltre 4.000 tonnellate di rifiuti elettronici al mese.

Un’enorme pressione sull’impianto idraulico

Una volta selezionati i rifiuti, un escavatore li raccoglie con un’enorme pala e li trasporta al trituratore. Come gli altri veicoli di trasporto, opera in condizioni industriali difficili, con i tubi del sistema idraulico sottoposti a un carico particolarmente pesante. “Qualsiasi guasto meccanico interrompe le operazioni e deve essere riparato il più rapidamente possibile”, spiega Henze. Per questo apprezza la rapidità e l’affidabilità del suo partner idraulico. “Basta una telefonata e possiamo ritirare immediatamente i tubi di ricambio”. Il sistema X-CODE è particolarmente utile a questo proposito. “Abbiamo registrato tutte le linee di tubi con il codice alfanumerico X-CODE, rendendole immediatamente identificabili”, riferisce Otto Greibig della filiale HANSA-FLEX di Goslar. In questo modo si evita efficacemente qualsiasi confusione al momento dell’ordine.

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Cilindri idraulici nel trituratore

Nel trituratore un rullo controllato idraulicamente aspira i rifiuti elettronici. Il materiale viene poi battuto da martelli d’acciaio, riducendolo in una prima fase a pezzi di dimensioni comprese tra 50 e 100 mm. “Il ferro e l’alluminio vengono rilasciati in tempi relativamente brevi”, commenta Henze. Il ferro viene separato dagli altri materiali mediante magneti e l’alluminio mediante separazione a correnti parassite. Poiché il magnetismo dei componenti in acciaio inossidabile è relativamente basso, per separarli si utilizzano magneti ad alta intensità. Essendo costantemente in funzione, i martelli in acciaio del trituratore sono soggetti a usura e devono essere sostituiti regolarmente. Per raggiungere l’interno dell’impianto, la sezione superiore del tamburo del trituratore viene sollevata da due potenti cilindri idraulici. “Lì c’è molta potenza”, afferma Henze.

Ritorno al ciclo economico

Dopo aver separato il ferro, l’acciaio e l’alluminio, i rifiuti vengono ridotti in un’ulteriore fase a granuli di 10-20 mm. A questo punto i metalli non ferrosi, come rame e ottone, vengono separati dai rottami rimanenti e possono essere estratti misurando la densità del materiale. Il granulato non ferroso contiene anche metalli preziosi come oro, argento e palladio. Questi vengono inviati tramite elettrociclaggio a una fonderia di rame, dove i metalli vengono selezionati. In questo modo l’azienda restituisce all’uso economico tutti i metalli e anche le plastiche omogenee, che vengono anch’esse separate con un processo di separazione della densità. L’utilizzo termico viene applicato solo nel caso di alcune plastiche composite.

Estremamente vantaggioso

Negli ultimi 23 anni Electrocycling ha continuato a perfezionare i suoi processi. Questo ha molto senso, perché molte delle materie prime contenute nei rifiuti elettronici sono tanto preziose quanto rare. “Negli anni Novanta questi vecchi apparecchi avevano un contenuto di metalli preziosi più elevato”, riferisce Henze, “ma anche oggi contengono molti materiali preziosi”. In media, i rifiuti elettronici attuali hanno un contenuto di ferro di circa il 30%. Il contenuto di alluminio ammonta all’8-9%, mentre la quantità di granulato di metalli non ferrosi è compresa tra il 6 e il 7%. Un confronto con l’industria mineraria mostra l’utilità del riciclaggio in questo campo: per ottenere una tonnellata di rame, nelle miniere a cielo aperto è necessario spostare circa 1.000 tonnellate di roccia. L’elettrociclaggio può ottenere lo stesso volume di rame da 20 tonnellate di rifiuti elettronici.

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